Può un Kiwi, uccello simbolo della Nuova Zelanda, superare ed avere la meglio su un tricheco malvagio? I più scettici direbbero di no, ma chi ha giocato almeno una volta a “The New Zealand Story” sa che tutto è possibile. Il gioco, dalla grafica fumettosa e molto colorata, fece la sua comparsa nelle sale giochi nel 1988, e narra le gesta di un piccolo pulcino di nome Tiki che, riuscito a sfuggire alla cattura da parte del perfido tricheco Wally Walrus, decide di lanciarsi nella difficile missione di liberare tutti i suoi simili disseminati per diversi luoghi dell’arcipelago, insieme alla più bella del gruppo, Phee-Phee, che Wally Walrus aveva deciso di tenersi tutta per sé. Il lungo e difficile cammino di Tiki è ambientato in cinque reali località della Nuova Zelanda: Auckland, Rotorua, Waitomo, Caves, Wellington/Strait Cook e Hammer Springs.

IL GIOCO
Scopo principale del gioco è liberare ad ogni livello i kiwi dalle loro gabbie. I livelli sono di enormi dimensioni,ci sono parecchie schermate sia in altezza sia in larghezza con scorrimento multidirezionale. Nella parte in basso a destra dello schermo vi è una mini-mappa che indica, tramite un puntino luminoso, unicamente la posizione del giocatore e tramite un cartello con la scritta EXIT la gabbia dove si trova il kiwi. L’ambientazione è surreale e cartoonesca. Porzioni dello sfondo sono occupate da scritte, disegni, segnali stradali, manifesti e scorci paesaggistici in colori pastello. Tiki non può volare e non certo per colpa delle scarpette da tennis che indossa. Può tuttavia saltare e, premendo rapidamente il tasto di salto, può sbattere le piccole ali per frenare la sua caduta e fare brevissimi tratti in volo. Inoltre, per giungere più rapidamente alla sua meta, può fare affidamento su numerosimezzi di trasporto che durante il gioco spaziano dai palloni gonfiabili, ai normali palloncini e dalle papere di gomma, agli ufo.

Il gioco è ricco di nemici bizzarri come orsetti punk, gatti con ali da pipistrello, soldatini di legno, batteri e agnelli armati di cannone. Tra i vari boss ci sono anche:
- Una balena rossa surgelata in un blocco di ghiaccio da cui farsi mangiare per poterla poi colpire dall’interno.
- Una piovra di pietra che fluttua in aria sputando inchiostro, la quale si solidifica formando tanti pipistrelli che volano verso il giocatore.
- Un robot volante dall’aspetto di matrioska che spara missili a ricerca.
- Poi si giunge nella quarta zona dove non c’è un boss, ma bisogna affrontare una spaventosa nave vichinga.
- E in fine c’è Wally Walrus, appeso a un pallone, armato di un mortaio.

Le sorprese non finisco qui: infatti alcune sezioni del gioco sono subacquee e Tiki nell’attraversarle sarà automaticamente provvisto di maschera e boccaglio. In alcuni livelli sono presenti dei teletrasporti segreti, rappresentati da porte che appaiono compiendo determinate azioni e permettono di accedere a stanze segrete e altri livelli. L’armamentario con cui il nostro kiwi potrà farsi strada è composto da arco e frecce, ma durante il gioco si potranno raccogliere anche dei bastoni magici, capaci di generare due palle di fuoco alla volta, delle bombe ed una pistola laser.

Un altro elemento peculiare di questo gioco è rappresentato dal livello chiamato paradiso. Ci si arriva una volta persa l’ultima vita disponibile; a quel punto al piccolo Tiki comparirà un’aureola sulla testa e apparirà un messaggio che recita” Welcome to Heaven “. Inizia così un livello con una grafica ispirata al paradiso, dove tutte le piattaforme saranno nuvole bianche e dove anche i nemici che dovrà affrontare saranno provvisti di aureola sulla testa. Scopo del livello aggiuntivo è quello di sopravvivere, altrimenti comparirà la scritta “The End”.

The New Zealand Story è un gioco magico che ha trovato nel design semplice e nel modello efficace di gameplay la sua arma migliore. Un gioco che ha carattere in ogni aspetto e che propone un buon livello di sfida.